sabato, dicembre 24, 2016

POVERI MA RICCHI

Poveri ma ricchi
di Fausto Brizzi 
con Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone 
Italia, 2016 
genere: commedia 
durata: 90' 


La famiglia Tucci vive a Torresecca, paesino vicino a Zagarolo, e non ha mai conosciuto il benessere. Danilo, il padre, intreccia mozzarelle e sogna la Formula Uno; Loredana, la madre, è casalinga con l'ossessione della pulizia e un talento speciale per i supplì; la figlia Tamara fa la cassiera al super e precede ogni sua opinione con "hashtag"; Marcello, lo zio, è un disoccupato cronico col diploma di perito agrario; Nicoletta, la nonna, passa le giornate davanti alla tv e ha una cotta per Gabriel Garko. Ma i Tucci si vogliono bene e, nonostante i piccoli screzi quotidiani, costituiscono una famiglia unita, perciò quando vincono 100 milioni di euro alla lotteria la loro vita viene rivoluzionata. Rimanere a Torresecca è impossibile e si trasferiscono in blocco a Milano, prendendo alloggio in un hotel 5 stelle in zona piazza Gae Aulenti. È in quell'albergo che Marcello incontrerà Valentina, la donna che gli cambierà ulteriormente la vita. Basato su una commedia francese di grande successo, "Les Tuche", "Poveri ma ricchi" è la decima regia di Fausto Brizzi e l'ennesima collaborazione alla sceneggiatura con Mario Martani. 

Questa volta, però, complice la solida ossatura narrativa fornita dal copione francese, Brizzi e Martani hanno mano libera per fare ciò che riesce loro meglio: la sequela di battute che italianizzano la trama e rendono spassose le interazioni fra i Tucci. Sul fondo c'è l'ironia nei confronti dei provinciali della cintura romana, che è controbilanciata da una grande tenerezza nei confronti di questi scombinati, animati da buone intenzioni e da un affetto palpabile. Quel che più conta è che si ride tanto, ritrovando l'umorismo della commedia all'italiana e trasportandolo a una contemporaneità di cui si raccontano i limiti più che le lusinghe. Più di tutto funziona la squadra di attori comici italiani finalmente serviti da una trama degna di questo nome e da dialoghi veramente spiritosi e non del tutto estranei alla realtà: dai cognati Christian De Sica ed Enrico Brignano all'ottima Lucia Ocone e la divina Anna Mazzamauro, dal mitico Bebo Storti allo spassoso Giobbe Covatta al commovente Ubaldo Pantani, maggiordomo che rimanda all'adorabile Coleman di "Una poltrona per due". Anche "Poveri ma ricchi" rischia di diventare un cinepanettone: invece, sia consentita la metafora, è come un panettone ben lievitato e zeppo di canditi che lascia un buon sapore in bocca.
Riccardo Supino

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