venerdì, settembre 16, 2016

DEMOLITION - AMARE E VIVERE

Demolition - Amare e vivere
di  Jean Marc Vallèe
con Jake Gyllenhaall, Naomi Watts, Chris Cooper, Polly Draper
Usa, 2015
genere, drammatico
durata, 100'


Il cinema di Jean Marc Vallèe ha spesso a che fare con la perdita di qualcosa o con la morte di qualcuno. Con entrambe le cose avevano a che fare sia il Ron Woodroof di “Dallas Buyers Club” impegnato a prolungare esistenze già segnate dalla morte o la Julia di “Wild” che reagiva alla fine del matrimonio e alla scomparsa della madre attraversando il deserto in totale solitudine. In tal senso anche “Demolition”, il suo nuovo film, conferma questa tendenza perché il bancario di successo che dopo la morte della moglie inizia a fare a pezzi la propria casa e anche la sua vita (da qui il doppio significato del titolo) è parente stretto dei personaggi interpretati da Matthew McConaughey e Reese Witherspoon. Come questi ultimi infatti anche il Davis di Jake Gyllenhaall fa corrispondere la perdita delle sicurezze esistenziali con la scoperta di una realtà diversa da quella che aveva immaginato. E se nel lungometraggio del 2014 il cambiamento di Julia era segnato dal mutamento del paesaggio fisico (il deserto appunto) in “Demolition” il palesamento della verità avviene attraverso la rivelazione di dettagli - del menage matrimoniale e soprattutto dei segreti della moglie - che diventano il viatico per una presa di coscienza dolorosa ma salvifica.


Abituato a fare dei suoi personaggi il motivo portante della storia Vallèe anche stavolta tira fuori il meglio dai suoi attori e si affida alla sensibilità di Gyllenhaall per suscitare un’empatia in parte frenata da una sceneggiatura che anziché farci sentire il dolore del protagonista tenta di spiegarlo attraverso le parole che vengono messe in bocca ai personaggi. E anche la debolezza di taluni espedienti narrativi come quello della lettera di reclamo che permette a Davis di conoscere la segretaria interpretata da Naomi Watts offre la misura di come il film invece che approfondirle preferisca semplificare le zone più oscure della sua storia.

1 commento:

Fenice Art ha detto...

Interessante grazie. Francesco