giovedì, maggio 28, 2015

SAN ANDREAS

San Andreas
di Brad Peyton
con The Rock, Carla Cugino, Alexandra Daddario
Usa, 2015
genere, catastrofico
durata, 104'
 
L’industria cinematografia americana, che ormai sforna prodotti a mo’ di fabbrica di giocattoli, propone costantemente, fra le altre, pellicole pensate esclusivamente ai fini dell’intrattenimento e della vendita. A questa categoria appartiene sicuramente “San Andreas”, film che narra dei terremoti provocati dal movimento delle placche riguardanti la delicata zona geografica dov'è posizionata la California. La narrazione ruota attorno al personaggio interpretato da Dwayne Johnson - qui in vesti quasi inedite -, comandante dei vigili del fuoco di Los Angeles e pilota di elicotteri, che è prossimo al divorzio con la moglie; i due, dopo l’inizio degli eventi sismici, si troveranno nuovamente uniti per salvare la loro unica figlia.

Il film pone da subito come elemento centrale quello del terrore ancestrale che è innescato da un evento imprevedibile ed incontrollabile qual è il sisma, facendo della distruzione il tratto distintivo dell’estetica filmica, impreziosita da effetti speciali che restituiscono perfettamente l’entità della catastrofe. 



A fondersi con questo elemento, però, c’è una sceneggiatura lacunosa che, oltre ad essere eccessivamente semplificata negli svolgimenti inter-familiari, inserisce continui salvataggi dell’ultimo secondo che fanno perdere di valore la Vita e la Morte, quindi sminuiscono fino a cancellare completamente l'elemento dell'angoscia provocata dalla devastazione, lasciando che il fruitore resti attrattp esclusivamente dalla resa visiva. L’aggiunta dell’elemento didascalico, inserito tramite l’immancabile esperto di turno, è un difetto aggiunto alla già eccessiva sventatezza del film.

Nonostante la catastrofe naturale sia una della paure che più esercita al contempo fascino e terrore nella psiche degli esseri umani, “San Andreas” non sfrutta l’argomento a proprio favore.
Resta da segnalare - e ormai è quasi un’ovvietà - lo scarso apporto spettacolare della visione in tre dimensioni.
Antonio Romagnoli

Nessun commento: