lunedì, luglio 29, 2013

Sound of My Voice

Sound of My Voice
di Zat Batmanglij
con Britt Margling, Christopher Denham,  Nicole Vicius
genere, thriller, drammatico
Usa 2011
durata, 85'


Esiste un margine delle cose e degli uomini oltre al quale non si può andare. Qualcosa di inspiegabile che lascia insoddisfatti, ma che in fondo costituisce il lato più affascinante dell'esistenza. Il cinema di Zat Batmanglij  da spazio a quel confine con osservazione paziente e muta, nella fiducia che la verità si manifesti in maniera improvvisa e con situazioni apparentemente insignificanti.

Un assunto che appartiene di diritto a "Sound of my voice" storia di un indagine "sottocopertura" che diventa il motivo di un introspezione privata e personale che coinvolge i due protagonisti, una coppia di pseudo giornalisti, Peter e Lorna (un'affascinante Nicole Vicius), intenzionati a smascherare le presunte fandonie di una setta, la cui leader afferma di provenire dal futuro. Se il film parte dalla certezza che Maggie, carismatica e determinata, sia una manipolatrice spinta da scopi molto più pragmatici della salvezza delle anime che professa ai propri seguaci, il processo di disvelamento riserverà impensabili retroscena a cominciare dalle personalità dei due "detective", meno stabili e più fuori dalle righe di quello che le premesse  lasciavano intendere, con un crescendo di ipotesi  inquietanti e sorprendenti che proiettano "Sound of my voice" nella dimensione dell'incredibile e del paranormale.

 

Realizzato secondo uno schema che verrà riproposto nel film successivo ("The East"2013) con Batmanglji e Margling oltre che regista ed interprete presenti anche nelle vesti di sceneggiatori, "Sound Of My Voice" è un esordio all'insegna del genere che però non disdegna incursioni nel cinema d'autore, soprattutto quando costruisce una tensione che esula dai clichè dell'azione e del colpo di scena, ma deriva direttamente dal volto dei personaggi e dalla bravura del regista di sapervi leggere umori e stati d'animo. 

Immerso in un atmosfera sospesa e dilatata, concentrato in spazi chiusi e claustrofobici ed illuminato da una luce plumbea quand'anche artificiale, il film di Batmanglji è anche la conferma di un'attrice in ascesa, Brit Marling ("Another Earth", 2011 ma anche "Le regole del silienzio", 2013) che per il momento riesce a sfruttare il mistero di un volto da gioconda "preraffaelita" per costruire visioni di uno spaesamento su cui si riversano le paure di un paese in cerca di  nuove identità.
(icinemaniaci.blogspot.com)

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