martedì, aprile 09, 2013

ADDIO JESUS

di Fabrizio Luperto

Il 2 aprile, a Malaga, all'età di 82 anni è morto Jesus (Jess) Franco.
La domanda ancora per molti insoluta è la seguente: era uno stramaledetto genio o un inguaribile maniaco della macchina da presa?
Chi scrive, ovviamente non detiene la verità, ma senza ombra di dubbio possiamo affermare che ha lasciato la terra il regista più visionario, allucinato, folle, che l'Europa abbia mai avuto. Con la passione dell'artigiano del cinema, che nel proprio lavoro si occupava praticamente di tutto, dalla sceneggiatura al montaggio, dalle musiche al doppiaggio, fino, ovviamente, alla regia, nonostante i budget ridicoli e con il nulla a disposizione sapeva creare atmosfere oniriche e coinvolgenti.
Jess Franco (molti gli pseudonimi che ha usato nella sua carriera) è stato censurato, osteggiato, criminalizzato per i suoi film all'epoca considerati scandalosi, ma che avevano la forza e l'originalità di turbare andando a pescare tra le fantasie più impronunciabili.
Erano gli anni '70, periodo in cui la miriade di sale cinematografiche garantivano visibilità a tutti e Jess Franco la faceva da padrone con le sue pellicole ardite e affascinanti, che riempivano le sale di serie B ( o di serie Z) di mezza Europa. Attenzione però a non classificare il regista spagnolo come uno dei tanti amanti della regia che sfruttando il momento e con i denari di qualche produttore improvvisato, si lanciavano con i loro sogni di celluloide a raccogliere le briciole di un successo garantito da un industria all'epoca florida.
Non è così, Jesus a suo modo era bravo. Ghettizzato dal cinema di prima fascia (salvo poi essere premiato con il Goya alla carriera) deriso dai colleghi, tenuto d'occhio dalla dittatura, odiato dai vertici della chiesa spagnola, ma bravo, maledettamente bravo nell'immaginare e creare, molto più che nel dirigere e girare, dove l'abuso dello zoom, suo marchio di fabbrica, ha stordito spesso lo spettatore.
Diceva di lui il produttore H.A. Towers "Franco è una persona squisita, ma non l'avrebbero dovuto lasciarlo dirigere un film. Era un musicista jazz che un giorno ha scoperto l'esistenza dello zoom".

Jesus Franco è stato il maestro indiscusso dell' eurotrash exploitation, ha attraversato parecchi filoni e sottofiloni del cinema di genere, frullando, miscelando, contaminando, da vero "terrorista" del cinema, dando vita ad un genere non classificabile, il genere alla Jesus Franco, cinema sfacciato, sudaticcio, voyeurista, paradossale e contradditorio come la personalità del regista.
Padre dell'horror erotico, indiscusso Re del Woman in prison europeo, ha ispirato intere generazioni di registi con le sue inquadrature lisergiche e pop.

Sono oltre 150 i film girati da Franco (oltre 180 se si considerano auto remake, versioni insertate, film messi insieme con spezzoni di altri film) e sarebbe impresa titanica riepilogare nelle poche righe a disposizione la sua filmografia.
Ma è necessario, quasi indispensabile, soffermarsi su alcune pellicole, che meglio di altre, mettono in evidenza il suo modo di vedere e interpretare il cinema.
Un cinema dai ritmi forsennati (solo nel 1973 dirige undici film), e che i budget ridicoli gli permettono di mettere in scena le sue pellicole con una creatività ineguagliata.
La citazione di apertura spetta senza dubbio a Il conte Dracula (1970) con Christopher Lee e Klaus Kinski, pellicola in cui, forse come non mai, l'intelligenza e l'inventiva sopperiscono alla povertà dei mezzi e alle carenze tecniche.


Proseguiamo poi con lo stracult Vampyros lesbos (1971) storia di Dracula al femminile ambientata ad Istanbul, forse la pellicola più famosa di Franco, distribuita integralmente solo in Francia e Germania, massacrata dalla censura in Spagna e mai distribuita in Italia.
Un caldo corpo di femmina (1973) storia di una vampira (Lina Romay, la compagna di una vita di Jess Franco e protagonista di almeno 50 film del regista) che per sopravvivere si nutre di liquidi orgasmici di uomini e donne. Il film è una lunga sequela di scene dove la protagonista pratica sesso orale alle sue vittime portandole prima all'orgasmo e poi alla morte. Nessuna traccia di questo film in Italia, negli anni '80 arriva in commercio una versione in VHS notevolmente "ripulita" dal titolo Erotikiller.
Discorso particolare merita Le Viziose (noto anche con il titolo di Demoniac) girato nella doppia versione soft e hard, in cui il protagonista è lo stesso regista nei panni di un prete paranoico che assiste ad un' orgia organizzata da ricchi annoiati che provvede ad ammazzare ferocemente per salvarli e purificarli. La versione soft del film è stata nuovamente insertata nel 1979, (evidente la differenza di età di Franco tra le sequenze vecchie e quelle nuove) e messo in commercio con il titolo Le sadique de Notre Dame.
Indimenticabile anche il periodo del Woman in Prison del regista iberico, le cui pellicole fanno sembrare i prodotti americani di questo filone roba da minorenni; oltre a 99 donne (1969) con protagoniste le italiane Rosalba Neri e Luciana Paluzzi e Violenze erotiche in un carcere femminile (1972), che nella purgatissima versione spagnola ha necessitato di una voce fuori campo per renderlo comprensibile; va sicuramente ricordato Penitenziario femminile per reati sessuali (1975) prodotto da Erwin Dietrich che incredibilmente si piazza in testa al box office tedesco incassando cifre impensabili per un prodotto del genere.


Mentre gira questo film, l'ineffabile Franco, sfruttando budget e cast messo a disposizione dal produttore tedesco, gira contemporaneamente quello che diventerà Una secondina di un carcere femminile, che venderà sottobanco in Italia spacciandolo per una sua produzione. La cosa incredibile e che nessuno degli attori si renderà conto di nulla...
Altro film che merita di essere ricordato è Greta la donna bestia (1977) con protagonista la mitica Djanne Thorne che in una memorabile sequenza utilizza il seno di Lina Romay come puntaspilli. A partire dalla metà degli anni '90, i film di Franco vengono finanziati esclusivamente da suoi ammiratori e destinati esclusivamente all'home video.


Tra i suoi ultimi lavori va ricordato Snakewoman (2005), una specie di remake dell'inarrivabile Vampyros lesbos. Un cinema, quello di Franco, che potrebbe sembrare estremo, feroce, pornografico, ma che in realtà era pervaso sempre da sottile ironia, guidato con mano leggera e dissacrante, come a voler prendersi gioco dei feroci censori che lo perseguivano in patria.
Addio Jesus, adorabile pazzoide, indiscusso maestro di un cinema che non c'è più.


Fabrizio Luperto

10 commenti:

Carmen ha detto...

Volevo essere la prima a lasciare un commento per dirti che questo articolo e' "fattu cullu core" , frase che i puristi della lingua salentina capiranno.
Fatto con passione, dicevo, complimenti.
Si capisce che sono di parte? Eh eh

Carmen ha detto...

Aggiungo i ringraziamenti per avermi fatto conoscere questo folle genio

Paola ha detto...

Interessante davvero. Non conoscevo questo regista, ma devo ammettere che questo post mi ha incuriosita... Cerco subito qualche suo film da guardare. Grazie!

Nasty ha detto...

La scorsa settimana, quando ho appreso da internet della morte di JF, confesso di aver dovuto scavare nella mia memoria di cinefilo distratto per capire di chi si trattasse.
I titoli delle testate nostrane, che parlavano invariabilmente di “regista cult di film di serie B” o “del cinema erotico” non mi hanno dato che poche, sommarie informazioni, quel tanto che basta per fare emergere il ricordo di qualche spezzone visto in tv ad ora tarda.
Oggi invece, finalmente, trovo su questo blog un articolo che rende giustizia a Franco, e soprattutto si premura di tratteggiarne la figura, la produzione, l’arte e la vita in maniera approfondita e accurata.
Non era tanto un giudizio critico quello che cercavo (il dibattito sul cinema di serie B o Z, horror pulp trash ecc è potenzialmente infinito e potenzialmente noiosissimo) ma un ritratto accorato ed onesto, ed è quello che ho trovato nel pezzo del vostro Fabrizio Luperto, che con l’abituale competenza e la sua incontebilie, viscerale passione ha davvero reso un omaggio alla memoria del cineasta spagnolo.
Grazie quindi ancora una volta a FL ed a Icinemaniaci per essere riusciti dove grandi testate giornalistiche hanno fallito, rifugiandosi nei luoghi comuni e nelle 10 righe delle agenzie.

Ashley McKenzie ha detto...

Cosa ancora si può scoprire... Non c'è più questo coraggio in chi fa cinema, né questa sfacciataggine. Ora è tutto così noiosamente politically correct. Non ho saputo resistere e ho appena ordinato il dvd di vampyros lesbos. Vi farò sapere. Grazie. ASHLEY

Ismaele ha detto...

conosco solo il Quijote di Welles montato da Jesus Franco

recupero con gli altri, grazie per i suggerimenti

Fabrizio ha detto...

La vostra soddisfazione è il nostro maggior premio.
@carmen: ci saranno altre sorprese.
@paola: attenzione, Franco può far male se non si è ben preparati.
@Nasty: con la faccia mia sotto i piedi vostri.
@Ashley: facci sapere attendiamo tue notizie. occhio alla versione del film che hai ordinato.
@Ismaele: spero possa divertirti.

Ashley McKenzie ha detto...

@ Fabrizio: ho preso Edizione regno Unito, 86 min. Va bene? grazie

Fabrizio ha detto...

@Ashley. Allora, del suddetto film esistone decine di versioni. Già delle versioni per la sala esisteva quella dove le protagoniste indossavano in molti casi la biancheria intima; quella con i dialoghi differenti; quella dove la storia personale delle protagoniste era differente.
Per quanto riguarda la versione in VHS, quella ritenuta più vicina alla versione "originale" del film era la versione tedesca con sottotitoli in inglese edita dalla Second Sight.Esiste però una versione molto buona edita dalla Emik in lingua tedesca con sottotitoli italiani, che però potrebbe essere la stessa versione della Second Sight con l'aggiunta dei sottotitoli in italiano.

Marco Cux ha detto...

Cosa aggiungere a questa sublime recensione dell'amico Fabrizio Luperto se non unirsi al ricordo di un grande regista che, a mio modesto parere, attraverso una perfetta e sublime commistione tra esili trame, musiche allucinanti e delirio horror/fetish ha intenzionalmente posto in luce la decadenza della civiltà moderna vittima dei suoi vizi e delle sue contraddizioni.
ADDIO JF!!!