venerdì, giugno 22, 2012

Biancaneve e il cacciatore


L'unica costante è il cambiamento. L'affermazione del celebre motto buddista è una verità che in qualche modo interessa anche la mecca Hollywodiana per la necessità di restare al passo di una realtà sempre più fluida. Così se da una parte rimane intatto l'obbligo di rispettare le regole del business affidandosi a prodotti strasicuri, capaci di rimpinguare le casse degli investitori, dall'altra diventa sempre più pressante la necessità di rivestire di novità un'offerta destinata ad un mercato che si annoia facilmente.
Assecondando questa tendenza arriva sugli schermi un nuovo ibrido che mette insieme antico e moderno, stiamo parlando di "Biancaneve e il cacciatore" figlio di quel filone fantasy che ultimamente aveva segnato un pò il passo e che invece viene rilanciato da un prodotto che si affida all'estetica legittimata dal successo planetario de "Il signore degli anelli" con eroi ed eroine catapultati in un medioevo misterioso e fantastico animato da personaggi, luoghi e situazioni immortalati nella fiaba dei fratelli Grimm. Seguendo con i dovuti aggiornamenti il famoso canovaccio e lavorando soprattutto sull'aspetto iconografico, dallo specchio delle mie brame che si trasforma a comando in un oracolo in carne ossa ai sette nani disegnati sulle fattezze dei mitici Hobbit, per non parlare della componente magica e fantasmagorica legata al paesaggio naturale capace di incarnare il bello ed il brutto dell'immaginario favolistico, "Biancaneve ed il cacciatore" si sviluppa come una storia di formazione in cui il ritorno al trono della giovane principessa, estromessa dalla strega demoniaca (una Charlize Theron perfettamente calata nel ruolo) da vita ad un confronto tra buoni e cattivi in cui amore e amicizia della protagonista e della sua corte di amici si confrontano con il tradimento e la vendetta simboleggiate dai propositi della infida usurpatrice, determinata a sbarazzarsi di chiunque possa mettere in pericolo il primato della sua eterna giovinezza. 

Uno spettacolo che non si ferma all'assemblaggio delle singole componenti ma che continua, almeno per il pubblico più giovane, con la presenza a tutto campo dell'attrice del momento, quella Kristen Stewart a cui basta mettere la faccia per ricordare atmosfere e condizioni alla Twilight: il film non a caso la mette nei panni della fanciulla da salvare, ricreando quell'agonismo da cavalier servente già appartenuto alla saga vampiresca e che qui si rinnova, ripulito della tensione sessuale praticamente inesistente, attraverso le figure del cacciatore (il Chris Hemsworth di Thor) un cane sciolto dotato di talentuose virtù guerresche, ed un principe azzurro, convenzionale ma fedele alle esigenze salvifiche stimolate dalla bella principessa. Chi è cresciuto con la favola di Biancaneve si divertirà a riconoscere gli aggiornamenti della fiaba, mentre il pubblico più giovane, a cui il film appartiene di diritto, non mancherà di entusiasmarsi.    

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