mercoledì, novembre 03, 2010

ANIMAL KINGDOM

ANIMAL KINGDOM
Regia: David Michod


Joshua (James Frecheville), non proprio quel che si dice un ragazzo sveglio, dopo la morte della madre, si trasferisce a casa dei temibili criminali zii materni e della nonna (Jacki Weawer).
Il capo della banda a conduzione famigliare, Pope Cody (Ben Mendelson) vive nascosto perchè una squadra di poliziotti che non riesce ad incastrarlo ha deciso di farlo fuori. Quando la tensione tra la famiglia e una parte della polizia sfocia in guerra, Joshua si ritrova ad essere bersaglio.
Scena iniziale: su un divano sono seduti il giovane Joshua, completamente rapito da un quiz trasmesso alla tv, e sua madre che pare dormire profondamente.
Entrano due operatori sanitari che chiedono se è stato lui a chiamare l'ambulanza e perchè. Il giovane risponde svogliatamente che è stato lui a chiamarli e continua a guardare la tv. Poco dopo scopriamo che la mamma di Joshua è morta di overdose.
Basta questa prima folgorante sequenza, per capire che ci troviamo dinanzi a un film interessante, mentre, quello che verrà dopo ci porterà a considerare Animal Kingdom un ottimo, grande film.
Il regno animale del titolo è quello della criminalità di Melbourne dove le bestie annoverano tra le loro fila la famiglia Cody, bestie in pericolo che rischiano di essere sbranate da altre bestie.
Animal Kingdom (Premio speciale della giuria al Sundance 2010) è lo spettacolare esordio di David Michod, che dimostra di conoscere bene la materia trattata, infatti nonostante la tanta carne al fuoco, riesce ad essere sintetico e contemporaneamente a tratteggiare perfettamente le psicologie dei protagonisti.
I Cody sono animali feriti, senza scampo, destinati a morire, ma ancora capaci di sferrare colpi letali e Michod li bracca con la sua mdp, gli toglie respiro, si insinua nelle loro menti tossiche e amorali.
Nel noir del regista australiano non c'è spazio per inseguimenti spettacolari e infinite sparatorie, tutto si risolve con poche disturbanti parole e pochissime pallottole, al resto ci pensa nonna Smurf che con le sue unghie curatissime e trucco da vecchia baldracca, bacia sempre un pò troppo a lungo i propri figli, tanto da mettere i brividi e farci pensare a passate relazioni incestuose.
Più che Martin Scorsese, al sottoscritto il film richiama i lavori di Abel Ferrara e l'ultimo David Cronenberg.
Cupissimo, disturbante, torbido, malsano e ..... bellissimo!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Fabri
....della tua rensione ho letto solo le ultime righe, quelle dove definisci il film bellissimo...e poi mi citi Ferrara, tra poco su questi schermi con Mary...addirittura Cronemberg...insomma un tavola apparecchiata per le grandi occasioni...la grande abbuffata in versione australiana...spero di tornare qui con lo stesso tuo entusiasmo.....a margine di tutto questo mi rallegro della ritrovata cinemaniacità di questo blog...



nickoftime

Fabrizio ha detto...

mah...ho ascoltato e letto molti critici che facevano riferimento a Scorsese. Forse ANIMAL KINGDOM ricorda un pò Scorsese e in particolare The Departed. Personalmente (e infatti nella recensione ho voluto specificare "il sottoscritto")mi ha riportato alla memoria R-Xmas di A. Ferrara oltre che A History of violence e La promessa dell'assassino di D. Cronenberg.

Anonimo ha detto...

a me ha ricordato anche Gus Van Sant per certe lentezze utilizzate nel film.

Anonimo ha detto...

a me ha ricordato mia nonna!

Anonimo ha detto...

eheheh!!! questa è proprio buona mio caro anonimo...
un saluto

nickoftime

Anonimo ha detto...

..visto e giudicato molto bello...in attesa di elaborare alcune considerazioni: ..esordi così potenti me ne ricordo davvero pochi...tra questi il James Gray di Little Odessa con cui Animal Kingdom condivide non solo la patologia ambientale ma anche la "trasfigurazione" della malattia attraverso i legami tra i personaggi...quello che manca rispetto al cinema del regista americano è la dimensione tragica, qui completamente prosciugata dall'ineluttabile evidenza del male....

nickoftime