lunedì, marzo 02, 2009

Il dubbio

Suor Aloysius (la sempre grande Meryl Streep) preside di una scuola religiosa, sospetta fortemente che padre Flynn (Philip Seymour Hoffman) sia un pedofilo e che le sue attenzioni siano principalmente rivolte verso l'unico allievo di colore della scuola.I sospetti della preside sembrano trovare ulteriore conferma quando la giovanissima sorella James (Amy Adams) riferisce un episodio avvenuto in classe che riguarda il sacerdote e il ragazzo.
Il regista riesce a creare una buona atmosfera per tutta la durata del film, grazie ad alcune ottime trovate: i sermoni di padre Flynn, il morboso discorso sulle unghie lunghe, la scoperta che suor Aloysius un tempo aveva marito.
La sceneggiatura è strutturata in modo tale che lo spettatore propenda ora verso la tesi della preside inquisitrice, ora verso l'inquisito, mantenendolo in uno stato continuo di dubbio.
Il film vuole mettere in risalto il problema della pedofilia, ma è sopratutto un'accusa contro il pettegolezzo e la maldicenza che possono distruggere la vita delle persone.Tutti e tre i protagonisti de IL DUBBIO (M. Streep - P. Seymour Hoffman - A. Adams) hanno ottenuto la canditatura all'Oscar.
Il film è tratto dalla pièce teatrale scritta dallo sesso regista e portata nei teatri italiani con la regia di Sergio Castellitto e interpretata da Stefano Accorsi e Lucilla Morlacchi.La colonna sonora è firmata da Howard Shore già vincitore di tre Oscar per la saga de IL SIGNORE DEGLI ANELLI.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel film.
Asciutto, senza fronzoli.
Mi è piaciuto il fatto che il dubbio che viene instillato nello spettatore oscilli ora verso l'accusato, ora verso l'accusatrice.
E quando credi d'essere sicuro di una verità, devi abbandonarla e propendere per l'altra.
Fino alla fine.
Ottima interpretazione degli attori, come ci si aspettava.
Carmen

Anonimo ha detto...

Carmen,
sono felice di vederti nel blog ed ora non ti resta che recensire...anche se il tuo commento e' gia' quello....

Si anche io ho apprezzato il film per gli stessi motivi...il dubbio come stato d'animo dei personaggi e dello spettatore , tranne nella scena finale, quella in cui improvvisamente il personaggio della Streep manifesta una lacerante incertezza,rimane sempre molto credibile.

Pensando anche a The reader mi sembra che il filo rosso di molti film sia quello dell'assoluta mancanza di certezza, dell'impossibilita' di esprimre un verdetto definitivo specialmente sul comportamento delle persone...

Tu che ne pensi?

Ti abbraccio
NICKOFTIME

Carmen ha detto...

Ciao nickoftime,
grazie, pian piano la voglia di scrivere sta venendo sul serio anche a me e poi mi piace questo posto.
Credo che l'assoluta mancanza di certezza di cui parli, sia una caratteristica propria della vita, delle persone e i film sono spaccati di vita riprodotti da persone.
No, non si può esprimere un verdetto definitivo sul comportamento delle persone.
Ciò che si può fare, al massimo, è parlarne, come spesso noi parliamo e ci confrontiamo per cercare di capire le motivazioni di un regista,per esempio, altrimenti si può e deve usare solo il termine "supposizione".
Un abbraccio

PS ho creato il mio account
Carmen

Anonimo ha detto...

Anch'io lo ho trovato abbastanza buono. il film è sostanzialmente un coro di voci. Le due più potenti appartengono alla suora (Streep) e al parroco (hoffman). Penso che il punto di forza del film sia di non prendere una presa di posizione, offrendo il piacere di grandi interpretazioni e una solida struttura narrativa.