mercoledì, dicembre 24, 2008

film in sala da giovedi' 25 dicembre (e ven 2 gennaio)

The Spirit
regia: Frank Miller II
genere: azione
prod.: USA


da venerdì 2 gennaio

The Strangers
regia: Bryan Bertino
genere: thriller
prod.: USA

Davanti agli occhi
regia: Vadim Perelman
genere: thriller
prod.: USA

martedì, dicembre 23, 2008

STELLA


Stagione scolastica 1977, una prestigiosa scuola media della Parigi bene è per l’undicenne Stella l’occasione di affrancarsi dal destino di emarginazione cui sembrava predestinata.

E in un incontro/scontro di ambienti sociali diversi, anche grazie al sostegno incondizionato della compagna di classe Gladys proveniente da una facoltosa famiglia ebrea, Stella, i cui genitori gestiscono un bar della banlieu frequentato da un colorito branco di alcolisti noti, scorge la possibilità concreta di un’altra prospettiva di vita rispetto a quella che il nutrito corredo di svantaggi ereditato dal proprio milieu, peraltro mai rinnegato, non le permetteva di vedere.
Evitando i discorsi intellettual-pedagogici l’ispirazione autobiografica di Sylvie Verheide fotografa l’energia e l’innocenza dell’infanzia che sconfina già nell’adolescenza con i suoi contrasti, i suoi drammi e i suoi miracoli, offrendoci la vita proprio così com’è, la vita che spontaneamente vuole vivere prima di tutto il resto e che al di là delle differenze culturali ed economiche si nutre della sincera amicizia, qui declinata al femminile, nell’età in cui, nonostante un subentrato disincanto, il cuore crede ancora nel diritto naturale alla felicità.
Tutto è superlativo in questo film toccante, commovente, comico, romantico, realistico:
la bellissima ed esuberante colonna sonora tratta direttamente dal jukebox di Stella ne rappresenta la personale biblioteca e l’educazione pop in contrapposizione alla colta libreria dell’amica Gladys e al suo retaggio intellettuale alto-borghese.
Gli attori, tra i quali brilla un dolente Guillaume Depardieu in una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo, sono bravissimi ed è perfetta la piccola protagonista Léora Barbara nei panni di un personaggio che potrebbe diventare un punto di riferimento per i film che seguiranno.
Effettivamente la censura - solo italiana - del film ai minori di 14 anni, revocata poco prima della distribuzione, era assurda e insensata poiché qui la poetica espressa è di respiro universale ed è un regalo la semplicità con cui riesce ad infondere fiducia nelle proprie possibilità e nei meriti della cultura affiancata all’esperienza della vita pratica, in un’associazione di immagini che spazia dalle lacrime sui testi di Marguerite Duras alle corse in bici lungo la discarica.
Grazie alla Sacher Distribuzione un film emozionante e formativo che arricchisce l’immaginario collettivo, trent’anni dopo il Tempo delle mele, a metà strada tra Rosetta e Little Miss Sunshine, con il pregio dell’originalità.

giovedì, dicembre 18, 2008

Film in sala da venerdi' 19 dicembre (e 23 dicembre)

da venerdì 19 dicembre

Baby Love
regia: Vincent Garenq
genere: commedia
prod.: Francia

Come un uragano
regia: George C. Wolfe
genere: dramamtico
prod.: USA; Australia

Ember - il mistero della città di luce
regia: Gil Kenan
genere: avventura
prod.: USA

Il bambino con il pigiama a righe
regia: Mark Herman
genere: dramm.
prod.: Gran Bretagna, USA

Il cosmo sul comò
regia: Marcello Cesena
genere: commedia
prod.: Italia

Madagascar 2
regia: Eric Darnell, Tom McGrath
genere: Animazione
prod.: USA

Natale a Rio
regia: Neri Parenti
genere: commedia
prod.: Italia

da venerdì 23 dicembre

La duchessa
regia: Saul Dibb
genere: dramm.
prod.: USA

lunedì, dicembre 15, 2008

CHANGELING


Il figlioletto della signora Collins, di professione capo reparto presso la centrale telefonica di Los Angeles viene rapito.La donna si rivolge presso il locale distretto di polizia che non gode di buona fama presso i cittadini, che accusano il capo della polizia locale di usare metodi brutali e sopratutto di essere un corrotto.

Il caso viene "felicemente" risolto cinque mesi dopo con il ritrovamento del ragazzino, ma in realtà si tratta di un bluff.
Allo scopo di riguadagnare la fiducia dei cittadini e dimostrare efficienza, un capitano di polizia senza scrupoli ha restituito alla donna un bambino che in realtà non è suo figlio.
E' dai tempi di UN MONDO PERFETTO (1993) che Clint Eastwood continua imperterrito a cercare di demolire il mito del "sogno americano" e questo CHANGELING, basato su fatti realmente accaduti, è l'ennesimo capitolo della personale crociata del settantottenne regista americano che evidentemente ha ancora voglia di indignarsi.
Il film punta apertamente sulla emotività dello spettatore che è continuamente sollecitata dai meccanismi di questo drammone scritto con precisione chirurgica.
Buona prova di Angelina Jolie, che almeno in questa occasione abbandona i panni della bellona e mette in bella mostra la sue doti di brava attrice già evidenziate in altre occasioni.
Due ore e passa di buon cinema classico, visto però con occhio radicale e integrità morale tipica di Clint Eastwood.

venerdì, dicembre 12, 2008

Film in sala da venerdì 5 dicembre (e 12 dicembre)

Ultimatum alla terra
Regia: Scott Derrickson
genere: fantascienza
prod.: USA

Come Dio comanda
regia: G. Salvatores
genere: dramamtico
prod.: Italia

Twilight
regia: Catherine Hardwicke
genere: fantastico
prod.: USA

Saw V
regia: David Hackl
genere: horror
prod.: USA

The Millionaire
regia: Danny Boyle
genere: commedia
prod.: Gran Bretagna, USA

Torno a vivere da solo
regia: J. Calà
genere: commedia
prod.: Italia

Il giardino di limoni
regia: Eran Riklis.
genere: drammatico
prod.: Israele, Germania, Francia

Padiglione 22
regia: Livio Bordone
genere: horror
prod.: Italia

Diari
regia: Attilio Azzola
genere: commedia
prod.: Italia

Stare fuori
regia: Fabiomassimo Lozzi.
genere: sentimentale
prod.: Italia

Io non ci casco
regia: Pasquale Falcone
genere: drammatico
prod.: Italia

L'ospite inatteso
regia: Thomas McCarthy
genere: drammatico
prod.: USA

La coniglietta di casa
regia: Fred Wolf
genere: commedia
prod: USA

Passengers - Mistero ad alta quota
regia: Rodrigo García
genere: drammatico
prod.: USA

La felicità porta fortuna - Happy-Go-Lucky
regia: Mike Leigh
genere: drammatico
prod: Gran Bretagna

Racconto di Natale
regia: Arnaud Desplechin
genere: drammatico
prod: Francia

Stella
regia: Sylvie Verheyde
genere: drammatico
prod: Francia

Never Back Down
regia: Jeff Wadlow
genere: azione
prod.: USA

martedì, dicembre 09, 2008

Milano Calibro 9 - La Mala Ordina - Il Boss - ITALIA '70 - IL CINEMA A MANO ARMATA (8.2)

Ottava Puntata - Il "caso" Fernando di Leo (parte seconda)

"La trilogia del milieu" (Milano Calibro 9 - La Mala Ordina - Il Boss)

La trilogia noir di FERNANDO DI LEO, ovvero la massima espressione cinematografica del maestro pugliese.

Il NOIR è reinventato dal regista di Foggia che inserisce nel genere alcune importanti novità, prima tra tutte il linguaggio e i dialoghi. Nel noir di Fernando di Leo i sicari non filosofeggiano ma hanno un vocabolario limitato, le femme-fatale sono puttane che parlano da puttane e i poliziotti, almeno nei gradi più bassi spesso sono meridionali dalla cultura limitatissima.

Importantissima anche la comparsa di dialoghi che hanno come oggetto argomenti di assoluta rilevanza sociale in quel periodo, come l'arrivo nel nord Italia di milioni di meridionali e il loro sfruttamento sul posto di lavoro; la contestazione studentesca; le manifestazioni degli operai.

Altra importante novità sono le scene d'azione che occupano sempre maggior spazio all'interno delle pellicole.Possiamo affermare con certezza, che questo modo di riscrivere un certo tipo di cinema ha contribuito in maniera determinante alla nascita di quello che poi sarebbe diventato il poliziesco all'italiana.


MILANO CALIBRO 9 (Italia 1972)
Regia: Fernando di Leo
Cast: Gastone Moschin - Mario Adorf - Barbara Bouchet - Philippe Leroy - Lionel Stander - Ivo Garrani - Luigi Pistilli

TRAMA: Uscito di galera Ugo Piazza (Gastone Moschin) oltre ad essere tenuto d'occhio dalla polizia viene "sorvegliato" dagli uomini del suo ex capo (Lionel Stander) che lo sospetta fortemente della sparizione di parecchi soldi.

COMMENTO: Una lividissima milano, magistralmente raccontata da F. DI LEO ispirato dagli scritti di GIORGIO SCERBANENCO.
Probabilmente il miglior film del regista dauno, dove il clima di sospetto, la psicologia dei personaggi e l'amarezza di fondo richiamano al miglior MELVILLE, con in più "l'azione" che il regista riprende dal western degli esordi nella sceneggiatura e catapulta all'interno della metropoli lombarda.
Nessuno dei personaggi è in realtà quello che sembra e l'ultima immagine del film, una sigaretta che brucia lenta, è la perfetta sintesi di MILANO CALIBRO 9, dove le vite di tutti si sono lentamente e inesorabilmente consumate.
Da notare il largo uso del dialetto (o comunque degli accenti) che non è il solito campano o siciliano sempre presente quando si parla di delinquenti, ma "copre" l'intero meridione, proprio a voler sottolineare chi siano i nuovi abitanti di Milano. Totalmente politici i dialoghi tra il commissario ed il suo vice che sottolineano ancora una volta quanto avanti con i tempi fosse il regista pugliese, tanto che ascoltandoli oggi si ha l'impressione di assistere ad un dibattito politico dei giorni nostri tra un progressista ed un leghista.
Bravissimo GASTONE MOSCHIN, ma l'attore che colpisce di più lo spettatore è l'istrionico MARIO ADORF nel ruolo di Rocco Musco, che infatti F.DI LEO promuoverà a ruolo di protagonista nel secondo film della sua trilogia noir.
Stupenda e indimenticabile colonna sonora di LUIS BACALOV.

p.s. Incredibile la somiglianza del "meccanismo" che porta al finale di questo film con quella di CARLITO'S WAY e sopratutto verrebbe da chiedere a BRIAN DE PALMA chi è AL PACINO/CARLITO BRIGANTE se non un GASTONE MOSCHIN/UGO PIAZZA riveduto e corretto.


LA MALA ORDINA (Ita-Rft 1972)
Regia: Fernado di Leo
Cast: Mario Adorf - Henry Silva - Woody Strode - Adolfo Celi - Cyril Cusak - Luciana Paluzzi - Sylva Koscina - Femi Benussi - Francesca Romana Coluzzi

TRAMA: Don Vito Tressoldi (Adolfo Celi) padrino di Milano ha truffato il suo socio americano Mr. Corso (Cyril Cusack) facendo ricadere la colpa su un innocuo magnaccia, tale Luca Canali (Mario Adorf) uomo insignificante che i killer (Henry Silva e Woody Strode), giunti appositamente dagli USA non dovrebbero avere difficoltà ad eliminare. Inaspettatamente Canali si rivela un osso duro e diventerà belva feroce quando gli uomini di Don Vito ammazzeranno sotto i suoi occhi la moglie (Sylva Koscina) e la figlioletta fingendo un incidente stradale.A Luca Canali viene meno la ragione, la vista si annebbia (letteralmente, con un bel effetto partorito dal regista) i denti si sbriciolano in bocca. L'insignificante "uomo di casino" come lo definisce Don Vito, si lancia all'inseguimento del killer aggrappandosi al furgone con cui è stato commesso l'omicio, riuscirà a farlo suo sfondando a craniate il parabrezza prima di appenderlo al muro con un punteruolo al collo, in quella che è la scena madre del film.
Luca Canali ammazzerà tutti, anche se non sapremo mai se riuscirà a trovare pace.

COMMENTO: Secondo film della trilogia noir, storia ambientata a Milano, anche questo ispirato da un racconto di SCERBANENCO. Sempre più presenti le scene d'azione (ecco lo spostamento verso quello che diverrà poi il genere poliziesco) e anche in questo caso largo spazio al "sociale" grazie alla presenza del personaggio di Trilli (Francesca Romana Coluzzi) una figlia dei fiori dai costumi "eversivi" che vive in una comune circondata da personaggi improbabili (tra i quali Renato Zero) che nei suoi dialoghi accenna a sesso che praticherebbe volentieri con uomini di colore (scandalo!) e all'invasione economico e politica che prima o poi l'occidente subirà da parte dei cinesi (siamo nel 1972).

Cast di assoluto livello con uno strepitoso MARIO ADORF, grandissimo come mai più gli capiterà in carriera. Bella colonna sonora del maestro Armando trovajoli.
Merita una citazione particolare una frase pronunciata da Don Vito/Adolfo Celi che chiesto ad un suo luogotenente chi era e come mai il sicario incaricato di ammazzare Canali era stato a sua volta ucciso dimostrando la sua inadeguatezza, riceveva come risposta che il sicario era stato fatto entrare nella banda perchè la madre gli aveva chiesto in lacrime un lavoro per il figlio (già qui siamo a livelli sublimi), la mitica risposta è " ..quando arrivano le preghiere di una madre vuol dire che l'uomo non è buono!".



IL BOSS (Ita 1973)
Regia. Fernando di Leo
Cast: Henry Silva - Richard Conte - Gianni Garko - Antonia Santilli - Vittorio Caprioli - Corrado Gaipa - Mario Pisu

TRAMA: Il Killer Lanzetta è al servizio di Don Carrasco che affida a lui i compiti più difficili e delicati. Dopo una strage compiuta proprio da Lanzetta per conto del suo capo si scatenerà una guerra di mafia. Quando arriveranno ordini dall'alto le alleanze cambieranno e Lanzetta tenterà la scalata al potere.

COMMENTO: Ultimo capitolo della trilogia noir di Fernando di Leo, tratto dal romanzo di PETER MCCURTIN "il Mafioso", con ambientazione spostata da New York a Palermo.
Film violentissimo, nichilista, melodrammatico, dove tutti tradiscono tutti e il mito dell'uomo d'onore viene frantumato in mille pezzi dal regista.
Scene d'azione sempre più presenti e ritmo incalzante che fanno passare in secondo piano una pecca evidente di questo film, vale a dire l'eccessiva caratterizzazione dei personaggi mafiosi, tramite la quale il regista-produttore sperava forse di rendere più commerciale il prodotto.
Anche in questo caso Fernando di Leo provocò scandalo inserendo nella pellicola dialoghi che alludevano al voto di scambio e tiravano in ballo direttamente l'ex ministro democristiano Giovanni Gioia, che infatti ottenne il sequestro della pellicola nel novembre del 1973 (il film era uscito in febbraio).
Il processo però non ebbe mai luogo perchè l'ex ministro ritirò la denuncia.

Etz Limon - IL GIARDINO DEI LIMONI

Etz Limon - IL GIARDINO DEI LIMONI di Parsec

L'attrice protagonista, Hiam Abbass, assolutamente indimenticabile, ci regala un’interpretazione perfetta, di grande sensibilità, suggestiva ed emozionante, dando vita ad una donna palestinese di grande dignità, forza e determinazione, consapevole, intelligente, profondamente bella.

L’autore israeliano Eran Riklis non si schiera da alcun lato del conflitto israelo-palestinese ed è questa la forza del film che non fa che constatare l'assurdità di certe convinzioni e condizionamenti assolutamente limitanti e senza esprimere giudizi riesce ad essere gradevole ed affrontare il tema con leggerezza e ironia pur rimanendo sospeso sul filo di un patimento atavico e lasciando emergere l’insensatezza di alcuni schemi mentali e la sensazione di una sofferenza assurda alimentata dal nostro stesso modo di pensare in cui ci si intrappola da soli.

Presentato fuori concorso all'ultimo TFF, un film che merita di essere visto per la grazia, la gentilezza e l'estrema consistenza con cui tutto viene raccontato.




Fernando Di Leo - ITALIA '70 - IL CINEMA A MANO ARMATA (8)

Ottava Puntata - Il "caso" Fernando di Leo (parte prima)

Spesso ricordato come uno dei principali esponenti del cinema poliziesco italiano, in realtà come vedremo in seguito, FERNANDO DI LEO, pur avendolo per certi versi ispirato, ha frequentato tanti generi tra i quali ANCHE il genere poliziesco e quando lo ha fatto si è naturalmente distinto "sporcandolo" con il suo immancabile disincanto. Non è difficile catalogare i film che gli hanno dato una tardiva notorietà come NOIR che come sappiamo è un genere solo parente del poliziesco.
E' sopratutto per questo motivo, che non ho inserito il regista e sceneggiatore pugliese nella puntata dedicata ai REGISTI, ma ho voluto dedicargli una puntata monografica, per approfondire l'opera e l'idea di cinema di un autore scomodo, dallo sguardo anarchico, ingiustamente e frettolosamente dimenticato.


FERNANDO DI LEO nasce l'11 febbraio 1932 a San Ferdinado di Puglia (Foggia).
Nella seconda metà degli anni '50 si trasferisce a Roma per studiare Giurisprudenza, con l'intenzione di seguire le orme del padre e del nonno, apprezzati avvocati.
Nel 1962 viene ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia che però frequenterà poco giudicando il corso troppo lungo e per molti versi inutile.
La sua prima esperienza dietro un macchina da presa è un episodio del film GLI EROI co-diretto con l'amico ENZO DELL'AQUILA, trattasi di una ferocissima satira sul mercato delle indulgenze plenarie che ovviamente irrita non poco il Vaticano e costa a DI LEO drastiche censure.
Successivamente insieme all'amico regista DUCCIO TESSARI, viene coinvolto da SERGIO LEONE nella stesura delle sceneggiature di PER UN PUGNO DI DOLLARI e PER QUALCHE DOLLARO IN PIU', senza però essere accreditato, mentre firma in prima persona le sceneggiature di UNA PISTOLA PER RINGO e di IL RITORNO DI RINGO diretti da D. TESSARI.
Queste sceneggiature gli procurano una certa notorietà nell'ambiente e nel periodo d'oro dello spaghetti-western DI LEO ne scriverà una trentina, tra le quali: LE COLT CANTARONO E FU...TEMPO DI MASSACRO diretto da LUCIO FULCI e SETTE PISTOLE PER I MACGREGOR diretto da FRANCO GIRALDI. Va citato il singolare caso del mitico DJANGO diretto da S.CORBUCCI, che accortosi di "qualche problema di sceneggiatura" chiamò DI LEO a raddrizzare la situazione poco prima che la troupe partisse per la Spagna. Nel 1967 avviene l'esordio ufficiale nella regia di Fernando di Leo, con un film bellico (genere molto in voga in quel periodo) ROSE ROSSE PER IL FUHRER, la pellicola non riscuote consensi e passa quasi inosservata.
Insieme a TIZIANO LONGO fonda la società produttrice FERTI FILM (FERnando TIziano) e nel 1969 esce BRUCIA RAGAZZO BRUCIA.
Il film, dalla trama troppo audace per l'italia democristiana e bigotta dell'epoca, racconta di una donna incapace di raggiungere l'orgasmo con il marito e scopre le gioie del sesso grazie ad una relazione clandestina con un giovane bagnino.
Quello che segue all'uscita del film è facilmente immaginabile: scandalo, polemiche a non finire e ovviamente l'inevitabile sequestro.
Dopo il processo che vede l'assoluzione di Fernando di Leo dall'accusa di oscenità, il film torna nelle sale ed ottiene un buon successo di pubblico.
Il regista pugliese cercherà di sfruttare il successo di BRUCIA RAGAZZO BRUCIA con il successivo AMARSI MALE che però non ottenne i risultati sperati.
Sempre nel 1969 dirige il suo primo NOIR, l'indimenticabile I RAGAZZI DEL MASSACRO tratto dal romanzo dell'italo-ucraino GIORGIO SCERBANENCO.
La pellicola parla di un gruppo di giovani sbandati che violentano ed uccidono la loro insegnante.
Film crudo, attraverso il quale il regista cerca di descrivere con rabbia "l'immondizia umana" . Il film soffre senza dubbio di qualche lungaggine e la psicologia dei giovani violentatori è descritta in maniera superficiale, ma nella sua totalità si tratta di un buon film molto coraggioso. Da sottolineare la bella sequenza iniziale (quella dello stupro) che permette allo spettatore quasi di vivere la brutalità della violenza (dovuta allo stato di alterazione alcolica del branco) attraverso una macchina da presa che si insinua nervosa tra i corpi.

Tra il 1972 e il 1973 dirige i suoi 3 capolavori, ovvero quella che in seguito verrà definita come "trilogia del milieu", che ovviamente APPROFONDIREMO DETTAGLIATAMENTE IN SEGUITO, e che rappresenta la massima espressione artistica del cineasta foggiano.
Questi film, come molti che seguiranno, saranno prodotti dalla DAUNIA (in omaggio alla sua terra d'origine) CINEPRODUZIONI, una società di produzione fondata da DI LEO nel 1969, con lo scopo di garantirsi la più completa autonomia e libertà di espressione.

Fernando di Leo è una macchina da guerra che non si ferma mai e intercalati alla "trilogia" dirige altri film come: LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO, un thriller con venature pop; UNO DI QUELLI che ha per protagonista un ragazzo omosessuale e per questo motivo la società distributrice viene meno agli accordi non permettendo di fatto al regista di terminare le riprese; e LA SEDUZIONE che rappresenta il maggior successo di pubblico di DI LEO.
Oltre a scrivere e dirigere i suoi film il regista dauno non smette di scrivere sceneggiature, infatti in questo periodo scrive UOMINI SI NASCE POLIZIOTTI SI MUORE di RUGGERO DEODATO e LIBERI ARMATI PERICOLOSI di ROMOLO GUERRIERI che usciranno in sala nel 1976.
Nel 1974 fa il suo ingresso nel POLIZIESCO con IL POLIZIOTTO E' MARCIO, poi è la volta di COLPO IN CANNA (1975) con URSULA ANDRESS; GLI AMICI DI NICK HEZARD (1976) con LUC MERENDA; I PADRONI DELLA CITTA' (1976) con JACK PALANCE.
Chiude il periodo poliziesco LA CITTA' E' SCONVOLTA: CACCIA SPIETATA AI RAPITORI (1975) con LUC MERENDA e VITTORIO CAPRIOLI, il film affronta il tema dei sequestri di persona, a cui ovviamente DI LEO da un'impronta particolare, trasformandolo in un western metropolitano. Il film racconta di due bambini rapiti, uno figlio di un ricchissimo industriale, l'altro di un meccanico vedovo e squattrinato. Alla richiesta dei rapitori il facoltoso industriale temporeggia e i rapitori per tutta risposta ammazzano il figlio del povero meccanico, che preso atto dell'impotenza della polizia cercherà di farsi giustizia da solo. Il film è molto politico, con il regista che non esita a descrivere il facoltoso industriale come un uomo dal cuore di pietra che si rivolta con voluttà porcina nei suoi denari, esaltando al contempo la figura del proletario vendicatore.

Nel 1976 la DAUNIA CINEPRODUZIONI è costretta a chiudere i battenti e F. DI LEO resta fermo. Nel 1978 torna con due pellicole: DIAMANTI SPORCHI DI SANGUE con BARBARA BOUCHET e CLAUDIO CASSINELLI, un film dalla sceneggiatura debole e girato in maniera veloce e AVERE VENT'ANNI interpretato da GLORIA GUIDA e dalla futura pornostar LILLI CARATI. Un film filo-femminista che anticipa di molto i temi di THELMA E LOUISE , dove le due protagoniste lasciato il paese vanno a vivere in una comune gestita da un personaggio piuttosto ambiguo. lilli carati Le giovani donne durante la loro permanenza nella comune hanno un'attività sessuale intensa e non disdegnano l'amore saffico. Per una faccenda di droga vengono allontanate dalla comune, successivamente vengono aggredite da un gruppo di uomini che le violentano brutalmente e le uccidono in maniera atroce, GLORIA GUIDA viene bastonata sino alla morte, mentre a LILLI CARATI viene conficcato un grosso ramo nella vagina. Nelle intenzioni del regista, la violenza e la morte riservata alle due giovani doveva rappresentare la "condanna" che il finto perbenismo riserva a chi vive la sua vita in maniera libera e fuori dalle regole ecclesiastico-moralistiche. Il film uscito nelle sale a ridosso del Natale, viene subito sequestrato e sottoposto a tagli feroci, ritornerà in sala con un happy end che stravolge il senso del film e che sopratutto non interessò nessuno.

Per un amico produttore in difficoltà economica nel 1979 dirige MADNESS tratto da un soggetto altrui, che F. DI LEO corregge al volo utilizzando una sua vecchia sceneggiatura dal titolo VACANZE PER UN MASSACRO (che diventerà anche il titolo alternativo del film). Si tratta di una pellicola girata con scarsissimi mezzi, un no-budget per intenderci, con soli quattro attori, tra i quali spicca la starlette LORRAINE DE SELLE già protagonista dello "stracult" KZ9 LAGER DI STERMINIO di B.MATTEI e che attualmente è la produttrice della serie tv di successo CARABINIERI.

Nel 1982 gira un film avventuroso ambientato in Asia dal titolo RAZZA VIOLENTA che avrà una discreta distribuzione all'estero.
Sempre nel 1982 e sempre per aiutare un amico produttore in difficoltà gira anonimamente un film strappalacrime di ambientazione napoletana, ovvero un film lontano anni luce dall'idea di cinema di F. DI LEO, dal titolo POVER'AMMORE che viene ufficialmente attribuito a VITTORIO SALVIANI.
Nel 1985, quasi senza budget gira KILLERS VS KILLERS, dalla sceneggiatura molto interessante ma che gli scarsissimi mezzi a disposizione non gli consentono di valorizzare. Infatti il film risulta essere appena dignitoso. Sarà il suo ultimo film.

Praticamente dimenticato (come se non fosse bastata la ghettizzazione subita durante gli anni passati, a cui va aggiunto un orgoglioso auto-isolamento) viene riscoperto sul finire degli anni 90, quando al suo cinema viene riconosciuto un ruolo importante nel panorama nazionale.
FERNANDO DI LEO, regista ribelle, visionario, anarchico e indipendente muore a Roma dopo una breve malattia il 2 dicembre 2003 all'età di 71 anni.

mercoledì, dicembre 03, 2008

TFF 2008 - NIKOLI NISVA SLA V BENETKE - We’ve never been to Venice

di Parsec

Il film girato tra Slovenia e Italia ha il grande pregio di durare solo 62’ nei quali l’autore riesce a raccontare con sublime sobrietà e compostezza l’elaborazione del lutto senza farvi mai cenno esplicito e tanto meno permette ai protagonisti di blaterare sul dolore, il quale si desume dai non detti e dall’assenza di parole sulla tragedia. Kutin lavorando di sottrazione e contrasti, scavando dentro gli sguardi, i gesti e gli oggetti
riesce a rendere ogni scena vibrante di tensione emotiva e travaglio intimo.

Gli attori protagonisti che sono marito moglie e suocero anche nella vita (nessuno dei quali ha percepito compenso) al termine della proiezione affermano di aver affrontato quest’esperienza come un progetto scientifico e di essere “sopravvissuti” al film.
Nel budget di 100.000 euro è compreso il costo dei permessi per girare in un’inconsueta Venezia deserta: le riprese sono avvenute tra le 4 e le 7 del mattino.
I movimenti di macchina sono inesistenti, sono i corpi, i volti, gli occhi e la natura a muoversi e traboccare di emozione dentro l’inquadratura sempre fissa che simbolicamente rappresenta una gabbia di dolore in cui l’umanità è intrappolata.
Il silenzio, l’intimità, la capacità di sintesi, la produzione di senso per immagini suggestive ed essenziali ne fanno uno dei più bei film (se non il più bello) tra quelli in concorso al TFF 2008.

Parsec